Un viaggio alle Azzorre vuol dire anche immergersi nella natura più autentica, e tra le esperienze imperdibili spicca l’avvistamento delle balene. Sull’isoladi Faial, grazie alla compagnia Norberto Diver, in collaborazione con un’equipe di biologi marini di Naturalist, siamo stati in grado di vivere un’avventura che ci ha consentito di avvicinarci alla potenza e alla bellezza dell’Oceano Atlantico.
Sull’oceano, tra flutti e balene, l’avvistamento delle balene
Lasciato il porto di Horta, ci si trova subito circondati da un “paesaggio mobile”, quello oceanico, che regala all’istante una sensazione di totale connessione con la natura. Come descritto nella nostra recensione su Google Maps:
“Esperienza emotivamente molto coinvolgente in partnership con una equipe di biologi e ricercatori. Tutti i sensi sono in allerta ed entrano in subbuglio dinanzi alla potenza degli elementi oceanici che si evolvono imperiosi. Montagne di acqua, in un continuo e sinuoso cavalcare, si alzano e si abbassano in modo sempre diverso. I colori dei flutti si trasformano via via che la luce li attraversa accendendoli o attenuandoli, tra un inaspettato grigio metallico e un blu cobalto. La brezza marina che taglia l’aria modificando la tavolozza cangiante del cielo, tra voglia di sole e desiderio cupo di pioggia. Un’apoteosi di forze dunque, spinte e controspinte, impreziosita dalla presenza di numerosi delfini e dai capodogli che, fugaci, si immergono mostrando la coda prima di andare a nutrirsi nel Grand Bleu, a caccia di calamari giganti.”
Visualizza questo post su Instagram
Durante l’escursione, la presenza di biologi marini arricchisce l’esperienza: ogni osservazione marina è accompagnata da spiegazioni affascinanti sul comportamento dei cetacei, la loro migrazione e il delicato equilibrio dell’ecosistema marino. Avvistare un capodoglio o un gruppo di delfini è un momento indimenticabile, un contatto diretto con la natura selvaggia, primordiale, che si lascia ammirare nel suo evolversi silenzioso.
Faial e il suo passato baleniero
Oltre all’esperienza in mare, l’isola di Faial invita i visitatori a scoprire la storia della caccia alle balene, che per secoli ha segnato l’identità e l’economia dell’arcipelago. Il Museo delle Balene di Faial, chiamato Fábrica da Baleia de Porto Pim, racconta con straordinaria attenzione la trasformazione di questa attività da pilastro economico a simbolo di conservazione marina.
Nella nostra recensione su Google Maps abbiamo evidenziato come questo museo sia una tappa obbligata per comprendere il rapporto complesso e in continua evoluzione tra l’uomo e il mare:
“Un luogo carico di storia, che ripercorre il passato baleniero delle Azzorre, un’attività che, un tempo essenziale per la sopravvivenza locale, oggi si è trasformata in una celebrazione della biodiversità marina. Il museo racconta ogni aspetto della catena produttiva, dalla caccia alle balene fino all’uso degli oli e dei prodotti derivati, offrendo uno spaccato commovente su come l’economia locale ruotasse intorno a questa pratica.”
L’importanza della conservazione
Oggi, l’arcipelago è un punto di riferimento per l’ecoturismo e la conservazione marina. Da diversi decenni l’industria baleniera è stata sostituita da un approccio sostenibile che valorizza l’osservazione dei cetacei nel loro ambiente naturale. Faial, con la sua combinazione di natura selvaggia, tradizioni storiche e ricerca scientifica, rappresenta il cuore pulsante di questa rinascita.
Se stai programmando un viaggio alle Azzorre, puoi fare riferimento a Norberto Diver, anche per immersioni o altre attività, come la pesca d’altura.