Ristorante di pesce AlMare: gioiello gastronomico di Fano
Il locale è bellissimo, trafitto dal sole lungo la spiaggia “Sassonia”, a sud del porto. Solo una stradina separa la moderna struttura dal mare, perenne lingua blu in movimento dinanzi agli occhi dei clienti. L’ambiente, di taglio superiore, riesce a mantenere un giusto equilibrio fra semplicità e ricercatezza. E’ sfumatura che si coglie anche parlando con la proprietaria e i figli, Nicola e Marcello. Un’esperienza lavorativa di classe, ma con toni volutamente soffusi.
Intervistiamo lo Chef Antonio Scarantino, di origini siciliane, probabilmente normanne (essendo biondo con gli occhi azzurri!). L’uomo è un professionista di prim’ordine, giovane e arguto, sereno, pieno di voglia di fare e di approfondire le proprie esperienze nel mondo gastronomico. Il Demiurgo della carriera di Antonio è stata… la nonna, che fin da bambino lo ha introdotto nell’universo del Food. Lungo periodo in Germania, dai 7 ai 18 anni con fequentazione della scuola alberghiera, e ritrasferimento in Italia. Scoperta del mondo “diverso” di Massimo Bottura (tre mesi agli antipasti) e poi varie esperienze importanti, tra cui quella al Fini di Modena, nonché collaborazioni importanti con personaggi del calibro di Emilio Barbieri e Franco Clerici. Da sette anni è la stella del ristorante AlMare.
Antonio, come definiresti la tua cucina?
Genuina, fondata sull’attenzione alla qualità delle materie prime.
Quali sono le tue fonti d’ispirazione?
La Sicilia, poi certamente la Francia e la tradizione fanese.
Affronti anche aspetti manageriali?
Qui abbiamo molti cuochi e non è sempre facile coordinare l’orchestra. Si certo, gestisco una serie di profili organizzativi oltre a dedicarmi alla tecnica e alla filosofia del cibo!
Avete piatti standard e piatti sulla… rampa di lancio?
I piatti standard sono quelli alla carta e sono fissi, altri variano. E’ la materia prima che la guida la nascita delle mie creazioni, attraverso la sperimentazione, che può prendere del tempo. Occorre avere un archivio di sapori nella propria mente, fatto di odori e consistenze. In pratica si attinge un data base interno…
Sei interessato anche al mondo della carne?
Si, mi interesserebbe approfondire, anche rifacendomi a tecniche antiche, che possono essere osservate in alcuni ristoranti dell’entroterra fanese.
Qual è il tuo obiettivo nei confronti del cliente?
Regalare emozioni, stupire una persona con un artefatto che viene da te.
Antonio deve rientrare in cucina perché il locale comincia a riempirsi.
Ci servono una serie di antipasti di mare strepitosi: merluzzo in oliocottura, zucchine e fiori di zucca croccanti Mazzancolle, Nero di Crimea, cipolla di suasa e carota rossa Rombo su crema di pecorino e pere Spadone.
Il primo piatto è rappresentanto da Spaghettoni alla brace “scotadìt”. Per secondo assaggiamo il Merluzzo Skrei, estratto delle sue lische, melanzana e crudo di cacao, Come dolce, Savoiardo, caffè ghiacciato e crema al mascarpone e Consistenze di cioccolato, caramello salato, arachidi e lime, accompagnati da un Vinvisciola della Tenuta Ca’Sciampagne.
Veniamo coccolati fino al caffè, servito con delle praline.
Il pasto è innaffiato da un Bianchello superiore. Servizio eccellente, cibi delicati, leggeri e originali. La triplice influenza gastronomica (siciliana, francese e fanese) che pervade Antonio si percepisce in un gioco armonioso di sapori.
Un ristorante al top da frequentare, oltre che da provare.
Ristorante di pesce AlMare: le foto del nostro menu
Clicca qui per la ricetta del brodetto di pesce dello Chef Antonio Scarantino.
Per info e prenotazioni: http://www.ristorantealmare.it/