La costa dalmata, a picco nel blu, lascia stupefatti gli sguardi: un mare cristallino e ancestrale, attorniato da una miriade di isole e penisole scarsamente o per nulla antropizzate, sbriciolate tra lstria, Quarnero, Lika Karlovac e Dalmazia.
Per alcuni la penisola balcanica, quanto mai ampia e comprendente diversi paesi, evoca un luogo “lontano”, quasi astratto e incomprensibile, fatto di leggende oscure e attriti, scontri recenti, odi mai sopiti. Ma poi, scavalcato quel breve tratto del mare adriatico che fronteggia l’Italia, si giunge in Croazia. E i conti con una certa impalcatura mentale non tornano più. Dal punto di vista naturalistico si disvela un mondo ritenuto non più osservabile. Un passato ambientale ancora raggiungibile dunque, solo a un passo dallo Stivale. Nelle oltre mille isole croate è possibile anche praticare un turismo attivo, fatto di percorsi per ciclisti, trekking, tennis, immersioni subacquee, equitazione, canoa, kayak, pesca big game e tante altre attività.
Inoltre gli amanti della nautica e della privacy hanno veramente l’imbarazzo della scelta, anche grazie a una esemplare organizzazione logistica. Una meta di rilievo in tal senso è l’isola di Mljet, che, oltre a vantare anche spiagge sabbiose, ospita un parco nazionale, alcuni laghi e un antico monastero benedettino. Ma la Croazia ha molte frecce nel proprio arco, al di là della disponibilità e gentilezza degli abitanti accoppiate a una grande offerta ricettiva per tutte le tasche.
LA STORIA LUNGO LA COSTA DALMATA
La costa dalmata è una terra ricca di storia, crocevia di influenze molto diverse fra loro: greci, illiri, romani, barbari, bizantini e veneziani hanno saputo lasciare la loro impronta culturale sovrapponendosi via via anche dal punto di vista architettonico e urbanistico. Dal settimo secolo dopo Cristo, dall’Europa centrale, vi affluirono i croati. Con sagace lentezza il territorio va percorso a più riprese, per ammirarne consapevolmente le tante bellezze naturali, le innumerevoli tradizioni che sprigionano queste terre, le eccellenze enogastronomiche, le travagliate e complesse vicende storiche nonché le diversità tra le varie regioni, sia costiere che interne. Un luogo simbolo nel sud della Croazia è Dubrovnik (Ragusa). Dal clima mediterraneo e ornata di una vegetazione lussureggiante, la “Firenze dalmata”, un tempo così definita per i begli edifici d’arte prettamente italiana, è una destinazione romantica e imperdibile. Antica e potente repubblica marinara, poi caduta sotto la dominazione di Venezia e successivamente di nuovo rivale di quest’ultima, essa sorge in una posizione geografica strategica. Il suo centro storico, raccolto ma di sfolgorante bellezza, figura nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.
DUBROVNIK
L’Hotel Grand Villa Argentina, appena fuori dalle mura della cittadella, rappresenta una raffinata soluzione per un soggiorno di un paio di giorni. A pochi chilometri si trova Cavtat (la Ragusa vecchia). A un’ora da Dubrovnik, vicino alle isole di Korcula (centro medievale e luogo natio di Marco Polo) e di Mljet, svetta la penisola dalmata di Peljesac, seconda per grandezza in Croazia. Qui si può ammirare la cinta muraria del borgo di Ston (Stagno) lunga cinque chilometri e dedicarsi alle…ostriche! Ad esempio presso l’ottimo ristorante Bakus o a Villa Koruna che gestisce un allevamento dei pregiati molluschi. Risalendo verso Nord merita una visita l’isola di Bol/Brazza, la maggiore dell’arcipelago spalatino, che appare nata per far rilassare i propri fortunati visitatori, specie le famiglie. Ottima meta anche per chi ama il tennis disponendo di un centro internazionale con 28 campi. Dopo un’ora di traghetto si sbarca sulla costa dalmata, a Split (Spalato).
SPALATO
Difficile non farsi letteralmente ipnotizzare dal centro storico di Spalato, sede della grandiosa residenza imperiale di Diocleziano, poi impreziosita da altre opere d’epoca successiva. La sensazione prevalente nel bighellonare tra le candide viuzze lastricate e gli scorci composti da antichi palazzi di varie epoche è quella di non voler andare via. Ottimo il ristorante Apetit. L’antica colonia siracusana già possedimento di Venezia per quasi quattro secoli rimane nel cuore e induce a tornarvi. A trenta chilometri da Split, la tappa finale è Trogir, La città, fondata dai Dori su due isole e controllata da Venezia per oltre tre secoli, ha un bellissimo centro storico che conserva numerosi edifici medievali.